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Michele Di Salvo
23 Nov

La lista della spesa di Renzi e la doppia morale

Pubblicato da Michele Di Salvo

La lista della spesa di Renzi e la doppia morale

Matteo Renzi da Fazio, a Che tempo che fa, domenica scorsa 17 novembre, ha illustrato, in estrema sintesi, la sua “lista della spesa” – che già di per sé non è “l’elenco delle cose da fare” ma di quelle “da comprare”.
Il sindaco di Firenze non ha glissato su questa espressione, anzi – de gustibus – l’ha fatta sua con compiacimento. Un po’ come il termine “rottamazione” a suo tempo, più indicato per le cose che non per le persone. Ma tant’è, nella nuova politica pare conti più il suono delle parole che non il loro significato.
Tralasciamo l’esordio, in cui Renzi afferma che le “le primarie nei circoli sono una sorta di Grande Fratello, che servono solo ad eliminare un concorrente… verrebbe da dire semplicemente che non è un reality, e che la partecipazione degli iscritti di un partito alla cui guida ti candidi non è un gioco, e nemmeno un gioco a premi come la “ruota della fortuna”.

Primo tema. La questione Cancellieri.
Renzi afferma “secondo me la Cancellieri si deve dimettere”.
Peccato che il 4 novembre aveva affermato “strumentale chiedere le dimissioni della Cancellieri, la priorità è il congresso” e il suo fedelissimo Dario Nardella aveva seccamente archiviato con “dimissioni fuori luogo e pretestuose”.
Il 7 novembre invece il sindaco di Firenze ci ripensa ed a Servizio Pubblico afferma “un errore non chiedere le dimissioni del Ministro”.
Dopo la trasmissione, il 19 novembre, Renzi incalza “Letta venga al gruppo e ci metta la faccia”.
Letta presenta quindi la mozione di fiducia, e i renziani la votano compatti.
salvo essere nuovamente sconfessati dal sindaco del capoluogo toscano, che il giorno dopo il voo in aula afferma “fossi stato segretario avrei dato l’indicazione di votare la sfiducia”.
Giustizialista? Garantista?
Dipende dal caso e dalla stagione. E da chi è il soggetto di cui parliamo.
Senza entrare nel merito delle vicende, la Cancellieri (non indagata) si deve dimettere – se teniamo conto dell’ultima versione – mentre Vincenzo De Luca, indagato e rinviato a giudizio per abuso d’ufficio, e l’uomo grazie al quale la DDA è entrata nelle vicende del congresso del PD e su cui sono aperti vari fascicoli, va “salvato” e non si deve dimettere…
Basta saperlo. E possibilmente essere chiari.

Il twitt di Matteo Renzi con Pieluigi Battista

Secondo tema “abolire le province”.
Proposta secondo qualcuno originale e nuova?
Dal sito della Camera cito:
La riforma del sistema provinciale è stata una delle questioni centrali del dibattito politico e dell'attività parlamentare della XVI legislatura. Alla Camera è stata discussa prima la soppressione delle province e poi il trasferimento della competenza a disciplinarle dallo Stato alle regioni. I decreti-legge 201/2011 e 95/2012 hanno successivamente provveduto ad introdurre l'elezione indiretta dei consigli provinciali, a ridurre il numero delle province e a istituire le città metropolitane, stabilendo alcuni termini prorogati dalla legge finanziaria per il 2013.
In tema di abolizione si segnala che già il 19 maggio 2009 la Commissione affari costituzionali della Camera aveva avviato l’esame di sei proposte di legge di modifica costituzionale (A.C. 1990 e abbinate)intese a sopprimere l’ente Provincia, espungendolo dall’ordinamento territoriale della Repubblica.
Sul tema si segnalano i seguenti link
Il riordino delle province e delle città metropolitane (25/09/2012)
Sulla modifica dell'art. 133 Cost.
Modifica agli articoli 114 e 133 della Costituzione in materia di province - A.C. 1242 e abb - Elementi per l'istruttoria legislativa (13/07/2011)
Modifica agli articoli 114 e 133 della Costituzione in materia di province - A.C. 1242 e abb. Schede di lettura, testo a fronte - Seconda edizione (21/07/2011)
Sulla soppressione delle province
Soppressione delle province (A.C. 1694 e abb.) - Elementi per l'istruttoria legislativa (20/05/2009)
Soppressione delle province - P.d.l. Cost. A.C. 1694 e abb. (18/05/2009)
Soppressione delle province - P.d.l. Cost. A.C. 1694 e abb. - Dottrina (18/05/2009)
Da ultimo in ordine di tempo è già in corso – tra mille ostacoli – il percorso legislativo di iniziativa del governo Letta
E’ stato definito il piano di abolizione delle Province, come confermato dal ministro degli Affari Regionali, Graziano Delrio, che qualche giorno fa ha precisato: “Sull’abolizione, stiamo procedendo, stiamo per affrontare la discussione nella commissione affari costituzionali della Camera. L'idea è quella di ridurre le varie materie di competenza oggi assegnate alle Province. E, parallelamente al testo in esame alla Camera, ci sarà un disegno di legge per una modifica costituzionale che verrà presentato entro l'anno”. E precisa poi: “A maggio non si voterà più per le Province perchè nel frattempo saranno diventate enti di secondo grado.
Non verranno cioè eletti dai cittadini e non ci sarà bisogno di votare per le Province”. Secondo quanto spiegato dal ministro, faranno parte delle Province “i sindaci dei Comuni del territorio, che tutti assieme formeranno un'assemblea in seno alla quale verrà scelto il nuovo presidente a costo zero. Saranno cioè i sindaci a scegliere il presidente, non più i cittadini.

Terzo tema: abolire il Senato, cosa che continua a ripetere dal 2012.
Idea nuova e originale? Macché.
Come nella stessa trasmissione ha evidenziato, Renzi considera Massimo D’Alema il suo oscuro opposto avversario, ovvero quanto di più distante da sé.
Ci stupiamo tuttavia che il sindaco di Firenze non sappia che il 4 novembre del 1997 la Commissione Bicamerale presieduta proprio da Massimo D’Alema presenta il progetto definitivo di riforme istituzionali e costituzionali elaborato nei mesi precedenti. La revisione prospettata prevede di assegnare alle regioni la potestà legislativa per le materie nelle quali non è stata espressamente riservata allo Stato e riconosce autonomia finanziaria agli enti locali; la forma di governo semipresidenziale si accompagna alla differenziazione del bicameralismo; si opera una distinzione fra leggi bicamerali paritarie (le Camere hanno ugual peso), non paritarie monocamerali; l’idea del cd. Senato delle Regioni.
Da ultimo il tema è stato recentemente ripreso da Valerio Onida – classe 1935, non certo un rottamatore – già presidente della Corte Costituzionale. È il 7 agosto 2013.
Secondo lei la Nostra Carta Costituzionale attuale è sempre valida? Lei cosa cambierebbe?
“Secondo me la Carta costituzionale è tuttora validissima, ma ciò non significa che non si possa e non si debba migliorare in alcune sue parti: per esempio, superare il 'bicameralismo perfetto', per avere una sola Camera espressione della politica nazionale e che dà la fiducia al Governo, e un Senato delle Regioni e delle autonomie, è una riforma utile e opportuna. Anche se, in generale, si deve dire che i veri e maggiori problemi del paese non dipendono dalla Costituzione o dalla sua riforma, ma sono altri: sono i problemi delle crescenti diseguaglianze e povertà, dell’economia e del fisco, e, sul piano istituzionale, quelli del modo in cui si fanno le leggi e quelli delle strutture e delle procedure amministrative e burocratiche”.

Quarto tema, il lavoro.
Le proposte di Renzi in sintesi sono: riduzione delle regole, semplificazione per le imprese, e sin qui nulla di nuovo rispetto al programma del centrodestra, insieme a riforme dei centri per l’impiego e della formazione professionale.
Stranamente sul tema la “lista della spesa” di Renzi comprende esattamente la direzione e i temi su cui sono intervenuti ministri precedenti. Qualche esempio con ciò che ha fatto da Ministro Cesare Damiano (Governo Prodi 2006-08).
Misure per potenziare i servizi pubblici per l’impiego e coordinare le agenzie private
Formazione
Il 3 agosto 2007 è stato approvato il disegno di legge che porta alla convergenza d’impegni tra Ministero del Lavoro e Ministero dell’Istruzione per la realizzazione del lifelong learning, su cui oltre che sulla formazione continua e sulla formazione iniziale, si gioca la partita del progresso.
Misure per tagliare il cuneo fiscale sul lavoro con particolare attenzione all’occupazione femminile, giovanile, meridionale
Lotta al lavoro nero e alla precarietà
Obbligo di comunicazione alla Direzione provinciale del lavoro il giorno prima dell’assunzione (e non entro cinque dall’assunzione, come avveniva prima).
Intensificazione delle ispezioni nelle aziende edili: 200mila lavoratori emersi nel periodo agosto 2006 - aprile 2008.
Stabilizzazione di 25mila lavoratori nel settore dei call center grazie alle Circolari Damiano e agli incentivi della Finanziaria 2007.
Approvazione del Testo Unico sulla Salute e la Sicurezza del lavoro (D.lgs. 81/2208)
Previdenza
Misure per il riscatto previdenziale agevolato degli anni di laurea
Misure per favorire la totalizzazione dei contributi versati presso Enti o Casse diverse
Misure per accrescere il Fondo per l’occupazione dei disabili
Misure per sostenere la buona cooperazione e contrastare le cooperative “spurie” e il “dumping” contrattuale

Quanto al resto del programma economico del sindaco di Firenze, Carlo Puca su Panorama del 21 novembre si è preso la briga di analizzare nel dettaglio “quanto ci costerebbe Matteo, scoprendo – come si legge nel titolo e nel catenaccio – che in economia ha idee vaghe e troppo dispendiose”. Ma sul punto rinvio all’articolo integrale.

da Panorama - 21/11/2013

da Panorama - 21/11/2013

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M
Renzi....già visto in passato.
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A
In questa triste situazione economica avrei voluto leggere proposte chiare e precise per dare speranza ai ceti più deboli della società,che sta pagando ancora una volta a caro prezzo la crisi.Mi fanno paura gli slogan di chi si crede il salvatore unto dal Signore che si lancia a testa bassa e con enfasi dice : dopo il 9 dicembre il PD cambierà tutto . Ma perchè il miracolo avverrà dopo questa data e non prima ? A me risulta , sig. Renzi , che è un politico di lungo corso ; che è stato presidente della provincia di Firenze e dopo sindaco ; che non ha brillato in tutto questo periodo per onestà e dirittura morale, se esistono due sentenze della corte dei conti per spese pubbliche contestate e per assunzioni " clientelari ".Le ricordo anche che Lusi .l'ex tesoriere della Margherita, ha esplicitamente detto che aveva dato anche a lei dei soldi ? Ritornando alla fatidica data del 9 dicembre mi potrebbe spiegare perchè non ha lottato in tutto questo periodo per risolvere i problemi ? Ad Arcore non ha avuto tempo per spiegare che il paese era sul crollo del fallimento e che l'austerità per rientrare dal debito pubblico in un tempo determinato avrebbe sacrificato il lavoro, i consumi ! Vuole essere onesto e dire oggi come il PD cambierà tutto dopo il 9 dicembre ? La moralità è un valore . Lo dimostri !
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P
Complimenti per il post. Lo condivido.
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