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Michele Di Salvo
10 Mar

Il destino di una città senza opposizione, tra giochi nazionali e narci-demagogia

Pubblicato da micheledisalvo  - Tags:  Andrea Orlando, Bersani, Campagna elettorale, forum delle culture, Luigi De Magistris, Luigi Lusi, Napoli, Partecipazione, partito democratico, pd, Politica, primarie, Renzi, Veltroni

Non di sola demagogia vive un’amministrazione, e si sa che fare annunci e propaganda di progetti grandiosi è facile: andiamo da “Corso Umberto come le Ramblas di Barcellona” a “i quartieri spagnoli come Montmartre” passando per la gaffe con il sindaco di Bruxelles in tema di sicurezza (il rimando a una vera e propria "giggineide" è d'obbligo). Dover poi fare i conti con le regole amministrative, con la macchina comunale, e con i mille volti di una città tra le più articolate, è ben altra storia. Lo deve aver capito – con molti mesi di ritardo – Luigi De Magistris, che se da un lato non perde occasione di mutuare il “ghe pensi mi” berlusconiano su qualsiasi criticità, contemporaneamente non ne “azzecca una” in termini di amministrazione reale. Ma facciamo un bilancio per chi era assente.

Senza troppo scendere nel merito e delle inevitabili polemiche, solo qualche esempio, per “sommi titoli”: i rifiuti li esportiamo via mare, con un conto salatissimo che prima o poi andrà pagato; la ztl del centro storico è e resta tra i monumenti alla a-programmaticità e senza significato, ma con l’unico scopo di fare cassa con 35mln di multe che vedremo in che misura saranno incassate; non c’è un solo segnale per la mobilità urbana; il PAN “non necessita di direzione artistica”; il MaDre chiude; sul Forum delle Culture non si sa nulla se non una media di un presidente cambiato ogni 2,8mesi; per la CoppAmerica non si sa che sarà dopo e nel mentre ogni idea e appalto gettano quantomeno sconcerto e perplessità [si va dalla gara per “uno solo junior giornalista onnisciente” che con 300mila euro dovrebbe garantire la copertura media dell’evento, al maxi ristorante da 1.000coperti più 250 di rinforzo, al non si sa bene che sarà delle nuove barriere frangiflutti]; per non citare lo strano caso del fratello in conflitto di interessi che viene assunto gratis dal comune come consulente; il tutto senza citare che per due volte la gara di assegnazione di Bagnoli è andata deserta, senza alcuna offerta nemmeno simbolica, a causa delle incertezze e della mancanza di una progettualità reale, fattibile, sostenibile. A questo elenco ameno si aggiunge la notizia che tra due settimane si chiude a traffico limitato un’area di 80mila residenti, fruita da 250mila persone quotidianamente (la più grande ztl d’Europa) senza un servizio pubblico europeo, senza un parco-posti-auto europeo, senza un collegamento h24 europeo, senza misure di "sicurezza" europee, senza una programmazione del territorio, senza un progetto che la riempia di "contenuti", senza un'idea organica di mobilità.

A tutto questo però il sindaco che da un voto sostanzialmente di protesta è uscito vincente con una percentuale enorme, intorno al 65% di media a seconda dei quartieri, risponde con misure tanto formali quanto inutili. Si va nel concreto da sparute iniziative di animazione di piazza a carico di associazioni artistiche e di volontariato senza alcuna progettazione e coordinamento, alla chiusura al traffico senza alternative di mobilità, a blitz di verifica negli uffici periferici anti assenteismo senza seguito sostanziale, alla riduzione (mai attuata) delle auto di servizio convertite in (mai viste) bici elettriche anche per gli assessori (il sindaco no che ha la nuova mercedes e auto al seguito). Ha deciso che istituirà un registro per le coppie di fatto che non si comprende bene che valore legale possa avere (ma un forte significato simbolico, questo si) e la consulta per gli immigrati (!). Nel concreto in piena emergenza freddo, la soluzione per i clochard è stata aprire un paio di stazioni della metro per farli dormire lì! La buona notizia è che in un territorio senza alcuna programmazione turistica e di attrazione sono stati confermati i fuochi d’artificio di capodanno e il concerto a Piazza del Plebiscito.

Omnia licet nella città senza opposizione e di consiglieri tirati per la giacca che con pochi voti (e quindi decisamente poca rappresentatività reale) si ritrovano per questa strana legge elettorale a essere la maggioranza di un’amministrazione per altro prevalentemente di assessori “nominati”. Ed anche questa mancanza di corrispondenza elettiva – oggettivamente – rende l’autorevolezza complessiva alquanto precaria. Ma tant’è – senza intaccare le professionalità e i meriti e la buona volontà personale di nessuno. A questo magro bilancio – mi scuso per le omissioni – deve aver fatto caso il sindaco, soprattutto in vista del turno amministrativo tra qualche mese, con le inevitabili ripercussioni nazioni – e per quanto strettamente lo riguarda per la sua personale immagine. Deve aver visto lungo su Napoli anche il PD nazionale – che a Napoli è opposizione di bandiera – alle prese con la resa dei conti interna tra le famiglie ex-DS e ex-Margherita. L’eterno Veltroni (che doveva andare in Africa a fare volontariato dopo la sconfitta nella corsa a palazzo Chigi) fa fronte comune con Letta nella battaglia per la segreteria del partito.

Sullo scenario la vicenda Lusi e le sue parole pesanti dopo un mese di silenzio intervistato da “il fatto quotidiano”, da cui riporto: “Questa partita fa saltare il centrosinistra”. Così l’ex tesoriere della Margherita “Io ho gestito 214 milioni di euro del partito, e ne ho lasciati 20 in cassa. Facciamo finta che ne abbia presi 7, poi ho pagato 6 milioni di tasse e arriviamo a questi famosi 13 milioni. Ne rimangono altri 181… Dove sono finiti? Li abbiamo usati tutti per pagare il personale e i telefonini?”.  Lusi lascia intendere di avere cose da raccontare sulle voci di finanziamenti a Matteo Renzi ed Enzo Bianco. E non solo. “Non voglio entrare in questa brutta cosa di Renzi e Bianco, perché è veramente una cosa incredibile”. Si dice che teoricamente lei abbia finanziato Renzi anni fa, gli ricorda l’intervistatore. “Scancellerei teoricamente, perché se domani me lo vengono a chiedere io dovrò rispondere da qualche parte”, replica l’ex tesoriere. Per Lusi, “o le informazioni sono uscite da chi sta facendo le indagini o dal Pd”.

In questo contesto si profila all’orizzonte una nuova alleanza – quantomeno un fronte comune con l’intento di non perdere. Si celebra in queste ore “la pax bersaniana” tra il sindaco arancione che non ha mai perso occasione da prima della campagna elettorale – rifiutando anche di partecipare alle primarie – di sparare a zero su qualsiasi cosa venisse dal PD e un partito democratico commissariato da due anni dal fedelissimo Orlando (che per non farsi mancare nulla si è nominato anche una “classe dirigente” ad hoc, passando tra il bacchetta mento verso qualcuno non allineato, a un congresso invisibile, ad una piattaforma programmatica vuota, da un azzeramento della rappresentanza territoriale, al festino che fa dirigente giovane). Il mandato ad Andrea Orlando è preciso, praticamente un ordine: "Bisogna ricucire il rapporto con De Magistris per compattare la sinistra col Pd e poi tentare di allargare l'alleanza all'Udc". E Orlando sta facendo di tutto per eseguire la missione. Toni bassi, stop attacchi e critiche, sherpa al lavoro per creare le condizioni per un allargamento della maggioranza. Al commissario come detto il duplice compito: azzerare la classe dirigente locale e rinsaldare il rapporto con Sel, per spostare l’asse “verso sinistra”. In queste ore a Napoli la conferenza programmatica provinciale, con tutti gli eletti. I due interventi finali in programma sono quelli di Luigi De Magistris e Andrea Orlando.

In questa necessità, l’un con l’altro sino a ieri armati, oggi si attrezzano ad avviare un percorso di rimpasto – con calma e senza fretta – che avrà come dote meno opposizione (anche solo verbale) al sindaco di Napoli, qualche supporto maggiore in chiave di pro grammaticità, rapporto col territorio e capacità amministrativa, e soprattutto una nuova prospettiva per evitare uno scontro elettorale e una guerra fratricida a sinistra con una legge elettorale che sarà probabilmente mista (metà liste bloccate e metà collegi uninominali).

In programma, salvo accelerazioni, per dopo l'estate – ovvero alla luce e sullo scenario delle prove tecniche delle amministrative e la gestione dei gradi eventi – un rimpasto di giunta a sancire “la crescita di Bersani come leader” e a “solidificare la tenuta del supersindaco”. In uscita dalla giunta sarebbero Marco Esposito, Pina Tommasielli, Antonella Di Nocera per far posto, a questo punto, a chi avrà avuto un solo merito: aver perso alle comunali ed essere stato acriticamente accanto al commissario, difendendo anche l’indifendibile. …a buon intenditor…

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L
[...] Se fosse un film, sarebbe il remake di “Le mani sulla città”, ma meno poetico. Andiamo però con ordine. Ci sono molte cose da fare in questa città, e ognuna di queste può essere un costo, un’opportunità imprenditoriale, e soprattutto un’opportunità di sviluppo. Quando si è candidato, Luigi de Magistris lo ha fatto presentandosi come “l’uomo onesto fuori dai partiti” che avrebbe rivoluzionato la città, e soprattutto le procedure in termini di snellezza, trasparenza e legalità. Forse dopo troppi anni di gestione monocolore, ed in assenza di una alternativa credibile, molti si sono “affidati” a un’idea di rivoluzione arancione, che prometteva grandi cose, spazi nuovi, e soprattutto un metodo differente rispetto ai “soliti partiti” – soprattutto in una città che ha molto sofferto di problematiche grosse e concrete. Ci saremo tutti aspettati questa svolta, soprattutto perché attorno a de Magistris si sono concentrati – è bene ricordarlo – tante brave persone impegnate sul territorio da anni; e questo ha fatto sì che la sua proposta, porta a porta, acquisisse credibilità. Loro per primi sono quelli che in maniera più diffusa sono gli attuali delusi, in un seguito ed una popolarità in continua discesa, ma non in caduta libera, perché nella “città senza opposizione” e senza alternative, anche un consenso in calo tutto sommato non crolla. Di certo non aiuta un consiglio poco rappresentativo (in termini di preferenze per ciascun consiglie... [...]
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L
[...] Il destino di una città senza opposizione, tra giochi nazionali e narci-demagogia [...]
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M
Ciao Ernesto. Ti ringrazio per l'apprezzamento sull'articolo. <br /> Credo come ho molto spesso scritto che chi svolge un lavoro intellettuale, non debba considerarsi un privilegiato ma essere "al servizio".<br /> Se qualche volta "ci acchiappo" è relativo. Mi interessano le analisi ed un confronto sulle analisi e sulle prospettive.<br /> Qui si limita - ampiamente inteso - il mio concetto di partecipazione personale alla vita politica.<br /> Se avessi mai voluto candidarmi avrei fatto altri percorsi. Ma ti ringrazio per la stima.<br /> Dovremmo entrare nell'ottica c he ciascuno ha un proprio ruolo (anche in termini di rappresentatività) che non si concretizza necessariamente in un atto di rappresentanza.<br /> Le idee, le istanze, i bisogni, i programmi, restano, al di là di un ruolo politico (anche questo largamente inteso).<br /> Quanto a votazioni e congressi vari, io credo che questa fase di tentativi di primarie - da tutte le parti - sia uno scontro tra un bisogno partecipativo generalizzato e l'interesse cogente di qualche componente "vecchia maniera" a restare al proprio posto.<br /> Per altro con sotterfugi facilmente visibili - che aumentano la farsa e quindi lo scollamento tra realtà e partiti, burocraticamente intesi.
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E
Caro Di Salvo,sei un genio della previsione politica.Mi impressiona quella tua perfetta conoscenza delle intenzioni più intime di personaggi poltici famosi.Come fai a sapere ciò che pensano ,senza averlo mai detto, Bresani,Orlando e compagnia bella ? A proposito hai qualche commento sul congresso PdL do domenica 11 marzo in cui in un'unica sala,in tredici ore,hanno votato 22.000 elettori al ritmo di 28 al minuto? <br /> L'Ialia ha bisogno di te e pochè ,essendo al carica di sindaco occupata,frfra poco si libererà quella di presidente del consiglio mi dichiaro fin da ora fiero sostenitore della tua candidatura.
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